Brutti ma buoni

Brutti ma buoni

La storia del piatto “Brutti ma Buoni” risale al XIX secolo, quando le monache del convento di San Bernardino a Siena utilizzavano gli ingredienti a loro disposizione per creare dolci semplici ma deliziosi.

Questo dolce è nato dalla necessità di utilizzare gli avanzi di nocciole e albumi avanzati dalla produzione di altri dolci, come i famosi Amaretti, che richiedono solo tuorli d’uovo.

Le suore del convento, con grande ingegno e creatività, decisero di utilizzare questi ingredienti per creare un nuovo dolce, che fu chiamato “Brutti ma Buoni” per via della sua forma irregolare e poco attraente, ma dal sapore irresistibile.

Il dolce è fatto di nocciole tritate mescolate con albumi, zucchero e vaniglia. Questo impasto viene quindi cotto al forno fino a quando non assume un colore dorato perfetto.

Nel corso degli anni, la ricetta si è diffusa in tutta Italia e oggi è un dolce tipico di molte regioni, tra cui la Toscana, il Piemonte e la Lombardia.

Il nome “Brutti ma Buoni” ha mantenuto la sua originale connotazione ironica, ma il dolce è diventato un vero e proprio simbolo della tradizione culinaria italiana, apprezzato per il suo sapore semplice ma intenso.

Ricetta brutti ma buoni

Ecco gli ingredienti e la preparazione della ricetta dei Brutti ma Buoni:

Ingredienti:
– 200 g di nocciole tritate
– 200 g di zucchero semolato
– 3 albumi d’uovo
– 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia

Preparazione:
1. Preriscalda il forno a 160°C e foderare una teglia con carta da forno.
2. In una ciotola, mescola le nocciole tritate con lo zucchero semolato.
3. Aggiungi gli albumi d’uovo e l’estratto di vaniglia alla miscela di nocciole e zucchero e mescola bene fino a ottenere un impasto omogeneo.
4. Con l’aiuto di due cucchiaini, forma delle palline di impasto delle dimensioni di una noce e disporle sulla teglia preparata.
5. Cuoci i biscotti in forno per circa 20 minuti o fino a quando non risultano dorati.
6. Sforna i dolci e lasciali raffreddare completamente prima di servirli.
7. Conserva i biscotti in un contenitore ermetico per alcuni giorni.

Buona preparazione e gustateli!

Consigli e idee

Ci sono diverse varianti della ricetta dei Brutti ma Buoni, che permettono di personalizzarli e renderli ancora più gustosi. Ad esempio, alcuni sostituiscono le nocciole con mandorle, pistacchi o addirittura cioccolato fondente. Altri aggiungono uvetta, scorza d’arancia o di limone grattugiata per arricchire il sapore.

Inoltre, ci sono varianti vegan che prevedono l’uso dell’aquafaba, ovvero l’acqua di cottura dei legumi, al posto degli albumi d’uovo. Anche la cottura può essere personalizzata: alcuni preferiscono biscotti croccanti e friabili, mentre altri li cuociono meno per ottenere un cuore più morbido.

Infine, ci sono anche varianti regionali di questi biscotti come quelli alla piemontese, che prevedono l’uso di nocciole delle Langhe, o i “Baci di dama brutti ma buoni” della tradizione lombarda, che prevedono l’unione di due dolcetti con una crema al cioccolato. Insomma, le varianti sono tante e tutte da provare!

Gli abbinamenti

I Brutti ma Buoni sono un dolce molto versatile che può essere accompagnato con diverse bevande e cibi.

Per quanto riguarda le bevande, i biscotti si sposano perfettamente con il caffè, sia espresso che lungo, per accentuare il loro sapore intenso e tostato. Inoltre, si possono accompagnare con il tè, sia caldo che freddo, per creare un contrasto delicato e rinfrescante.

Per quanto riguarda i vini, i dolcetti si abbinano bene con i vini dolci, come il Passito di Pantelleria o il Moscato d’Asti, per creare un connubio di dolcezza e complessità. Inoltre, si possono accompagnare con vini da dessert, come il Vinsanto o il Porto, per creare un’alchimia di sapori e aromi.

Inoltre, i biscotti possono accompagnare con altri cibi, come il gelato alla vaniglia o al cioccolato, per creare un contrasto di temperature e sapori. Inoltre, si possono servire con la crema pasticcera o la ganache al cioccolato per creare un connubio di sapori e consistenze.

Infine, si possono gustare anche da soli, come spuntino goloso, oppure serviti come dessert a fine pasto, per creare un’esperienza di gusto indimenticabile.